lunedì 25 marzo 2013

Breaking Bad



La pluripremiata serie americana che ha appassionato mezzo mondo sta per arrivare a conclusione.
Una conclusione agognata che certamente non lascerà spazio a equivoci, ma che deruberà il palinsesto di una delle migliori storie drammatiche narrate in questi ultimi anni di televisione.

La prima metà della sua quinta ed ultima stagione, attualmente in onda sul canale AXN dal 15gennaio, promette di sconvolgere ulteriormente i personaggi e lasciarci attendere impazientemente per i finali 8 episodi previsti per quest'estate. 

Come promesso dal creatore Vince Gilligan, il timido professore di chimica della prima stagione si è ormai trasformato da tempo nello spietato criminale che si rifiutava di essere. Lasciando al pubblico il piacere di iniziare ad odiarlo e portandoci a riflettere su tematiche morali e importanti.
Prima fra tutti, la domanda portante della serie: "Era la cosa giusta da fare? Era l'unica possibilità?".
Ai posteri l'ardua sentenza.

Walter White si è trasformato da protagonista ad antagonista senza battere ciglia. Forzato dagli eventi ad entrare nella criminalità organizzata, diventando prima un produttore di metanfetamina poi un pluriassassino, risulta più calcolatore e freddo del cattivo di turno.
Nonostante ciò, grazie alla magistrale scrittura e all'interpretazione che ne da l'attore Bryan Cranston, non si perde mai  l'interesse del pubblico nelle motivazioni, immorali o meno, delle sue difficili scelte di vita, senza farsi mancare un'empatia altalenate da parte del pubblico. 
Un personaggio estremamente complesso con una predilezione naturale al decadimento morale a cascata, il quale, nel corso della serie, ha coinvolto tutti gli altri personaggi della serie in questo tentativo di autodistruzione; primo tra tutti Jesse Pinkman, dapprima spacciatore e successivamente socio in affari, interpretato in modo superlativo dall'attore Aaron Paul.


L'eccellenza della trama narrata risiede nel fatto che ambientazione e dialoghi sono sempre reali. Talmente veritieri da risultare molte volte troppo duri e fino a scaturire in una sana comicità nera.
Niente è sopra le righe pur essendolo per definizione. La violenza di Breaking Bad è cruda ma non esasperata. 
Dato quello che si è visto fin'ora ci promette solo un finale con il botto, lasciandoci cuocere a fuoco lento in attesa della messa in onda finale.
Tutto ciò che doveva succedere da tempo è successo e quello che non era chiaro sta tornando lentamente a galla, senza rinunciare alla possibilità di creare qualcosa di nuovo ed inequivocabilmente losco.
Intanto continua a non perdere ascoltatori nè acquistare nominations, come migliore serie drammatica o migliore attore protagonista e non protagonista in una serie drammatica.

Sicuramente una serie da non perdere ma da prendere con cautela perchè "very addictive".

Ps. Essì, questa volta la recensione è super-seria! xP


lunedì 21 gennaio 2013

Hotel Transylvania - Party Hard like a Monster!

Non so bene come mi sia capitato tra le mani questo cartone ma l'ho visto, amato e...rivisto. 
Un filmetto totalmente sottovalutato, forse perchè non Pixar mi aspettavo molto meno e certamente frutto di cattiva campagna pubblicitaria, in realtà è un emerita sQuisitezza

Ladies and Gentlemen: 
Hotel Transylvania.

La prima parola che mi viene in mente per descrivere questo film è geniale.

Certo, certo, certo. 
Sappiamo tutti che sono di parte perchè sono una ventilatrice (fan) di horror e mostri in generale, ma ancora una volta la cosa che ho amato è stata il presentare personaggi universalmente conosciuti  e rivoluzionarli. 
Al pari di Rise of the Guardians, questo film prende mostri classici come Dracula, il Lupo Mannaro, il mostro di Frankenstein o la Mummia e li fa diventare differenti e comici. Aggiungendo anche altri mille piccoli personaggi di contorno che rendono il tutto ancora più gustabile, primi fra tutti gli zombie-portantini e le guardie-armature. 
Un film pieno di momenti inaspettati e battute semplici ma divertenti. Non c'è un momento in cui non ho riso. Ovviamente, ricordate sempre che è un cartone "per bambini" quindi non aspettatevi Nietzsche o Kubrick; per l'amor-di-Tio è sempre un cartone, eh! 


Eppure, mi ha ricordato quella ventata di freschezza del primo Shrek, il che fa sempre piacere. Alla fine c'è una parte musicata e cantata da tutti i protagonisti, e in generale, è un cartone ben fatto con tanto cuore e poche complicazioni, proprio quello che serve ai cartoni in questo periodo che stanno diventando un pò troppo... presuntuosi.

Oltretutto, c'è un doppiaggio stellare e perfettamente in linea con i personaggi - parlo di doppiaggio inglese, l'italiano non lo prendo neanche in considerazione questa volta, scusatemi ma no. - da non tenere sotto gamba. Quasi tutta la banda di Adam Sandler prende parte all'impresa (dove sono finiti Chris Rock e Rob Scneider non ci è dato saperlo!) e in più ci sono Fran Drescher da La Tata (ve la ricordate?!?) e il mitico Steve Buscemi, STEVE-FLIPPIN'-BUSCEMI!


La storia è molto semplice, si raccontano le vicende del Conte Dracula, il quale, avendo perso sua moglie, diventa un padre iper-protettivo nei confronti della figlia, tanto da far costruire un Hotel in cui i mostri di tutti i tipi e le razze possano sentirsi interamente protetti dall'attacco dei crudeli umani, che altro non vogliono che ucciderli.
Tutto va bene per molti anni e nonostante la figlia cresca indisturbata e protetta, in lei cresce anche la voglia di conoscere il mondo e immaginate cosa può succedere quando un umano si ritrova casualmente nel castello. Draaama!
Soprattutto, perchè questo invece che torce e forconi porta solo idiozia e voglia di divertirsi.
E' con questa premessa che si sviluppa la vicenda, piena di sorprese e buonumore, in cui i personaggi si intrecciano alla perfezione e nessuno viene lasciato da parte. Nessuno.


Dracula, fantasticamente doppiato da Adam Sandler con un divertentissimo accento transilvanico, non è altro che un super-stressato e maniaco del controllo manager d'Hotel che vuole organizzare la più bella festa di compleanno per la figlia, dopotutto 118anni si fanno una volta sola, poco incline ai cambiamenti crede che i mostri veri siano gli umani. Quello a cui tiene di più è la santità del suo Hotel e farà di tutto per proteggerla. 


Mavies, con la voce di Selena Gomez - se ancora stanno insieme e la mia gossipknowlogia è esatta la conoscete per essere la fidanzata di Justin Bieber, il nongiovane - è la "teenager" figlia di Dracula che non avendo mai visto niente all'infuori dell'Hotel non ha altro desiderio che visitare il mondo intero. Ovviamente, la presenza dell'umano non le resterà indifferente.


Invitati al compleanno come tutti gli anni sono i migliori amici di Drac (e di Adam Sandler), è così che lo chiamano Drac:
  • Kevin James da la voce a Frankenstein, per gli amici Frank. Un amichevole e amabile mostro che odia il fuoco più di ogni altra cosa. Viene accompagnato dalla moglie Eunice, doppiata da Fran Drescher, dalla stridula voce e atteggiamento.
  • Steve Buscemi è Wayne, il lupo mannaro con troppi figli e moglie incinta al seguito Wanda, a cui Molly Shannon. Stressatissimo e demoralizzato, è il "tipico" padre di famiglia. Adorabile.
  • David Spade doppia Griffin the Invisible Man e secondo me è sempre nudo, cioè gli si vedono solo gli occhiali...non sentirà freddo?!
  • Cee Lo Green, beh lui proprio non me lo aspettavo comunque è molto bravo nel dare la voce a Murray la mummia sovrappeso.
E ovviamente l'ospite inatteso: Jonathan/Johnny l'umanissimo 21enne appassionato d'escursioni, doppiato da Andy Samberg, che capiterà inaspettatamente in questa storia di mostri e tenterà di trasformarla in un mega-raive! Nonostante sia certa che abbia un sentimento ben più forte dell'amore nei confronti del suo borsone da viaggio, posso assicurarvi che anche lui non sarà indifferente alla figlia di Drac.

Che faccia sveglia!

Ah, stavo per dimenticare Jon Lovitz darà la voce a Quasimodo Wilson, sì, proprio lui Quasimodo-il-gobbissimo-gobbo-di-NotreDame che con la sua Esmeralda-Ratatouille al seguito (non cercate di capirlo, lo vedrete poi) sarà lo chef di questa festa di compleanno e avrà un naso particolare per la caccia all'umano, che mi dicono buonissimo arrostito allo spiedo.

Deliziosi umani.

Che altro dire? Vedetelo, se non altro per non perdervi le Testoline-Do-Not-Disturb, gli scheletri mariaci messicani della hall, l'uomo mosca chicchissimo, l'omino bleh-bleh-bleh, l'Idra dalle 6 differenti personalità, i voraci Gremlins e...e VEDETEVELO SU!

8 Zing su 10!

venerdì 18 gennaio 2013

Teen Wolf - La vendetta dei lupi spelacchiati.

Voi penserete che sono una debole, ma la realtà è un'altra è che sono troppo curiosa. Così curiosa che il più delle volte mi ci fregano in pieno.
Quando inizio a vedere una cosa poi io non voglio solo sapere come va a finire, io devo saperlo. E un dannato giorno di gennaio, per caso, sono incappata in una maledettissima maratona di Teen Wolf su MTV. Sebbene sapessi di non dover guardare, il costante sventolare di addominali mi impediva di distogliere lo sguardo.

Voglio dire, sono stupida mica cieca.

Comuque sia, per chiunque fosse realmente interessato a vedere codesto telefilm, avverto che potrebbero esserci spoiler involontari perchè, per sapere come andava a finire, le 2 serie esistenti me le sono guardate entrambe e, al diavolo con i pregiudizi, arrivata alla seconda me la sono anche gustata.
Traduzione: aumentano gli  addominali gratuiti, uh-uh! 
Premetto che anche questo post sarà ad altra gradazione addominalica.


Ma come farà a non beccare neanche un albero in piena faccia, solo Dio lo sa.

Ad ogni modo, ora che avete capito che è l'ormone impazzito a dominare la mia passione cinematografica e televisiva, torniamo "seri".
Ve la ricordate la serie The Vampire Diaries? L'avete mai vista? 
Io sì, per poi abbandonarla miseramente dopo essermi annoiata della trama sempre più implausibile e dei personaggi sempre più noiosi. Un peccato, però è così. 

...quasi quasi ho dei ripensamenti...

Purtroppo anche in questa serie, a una prima occhiata non è migliore anzi sembra molto simile; si parla sempre di creature-adolescenti-soprannaturali che si vanno ad infatuare di un'umana mortale. Però - e qui il però ci piace molto - il fatto è che la trama del periglioso amore non è la portante bensì laterale al resto dei misteri presenti nel telefilm, o almeno io l'ho vista così.

L'unica cosa che mi infastidisce davvero è il titolo. Una qualunque ventilatrice (fan) di film horror e di film degli anni '80 sa che quello è il nome del film del 1985, in italiano rinititolato Voglia di Vincere, orrendamente tradotto e orrendamente presentato, un vero cult in lingua originale con star Michael J. Fox nei panni di un lupo mannaro adolescente. Esilarante e rivoluzionario per il genere misto teen-horror.
Il telefilm dovrebbe essergli inspirato ma questa ispirazione è presa mooolto alla larga, tanto che potevano benissimo dargli un altro nome. Voglio dire, uno ci nasce lupo l'altro è morso e per chi è appassionato di queste cose sa che già qui le cose si fanno differenti. Eddai sù
L'unica cosa che può accumunarli è il fatto di prendere tutto molto alla leggera, nel tentativo di sdrammatizzare una situazione potenzialmente tragica come la loro, eppure Teen Wolf - il telefilm - è molto più drammatico del film quindi ancora una volta non c'entra niente.

Gli originali Scott e Stiles. Tutta un'altra cosa.

A grandi linee la trama si basa sul fatto che nel paese dove vivono i personaggi è successo un fattaccio, una donna è stata uccisa e i due furbi di turno: Scott, il protagonista, e Stiles, il suo migliore amico e figlio dello sceriffo locale, vanno nei boschi a cercare di trovare il corpo. Qui si dividono e Scott viene morso da quello che poi scoprirà essere un lupo mannaro, non una grossa donnola affamata. Si trasformerà a sua volta in un lupo, acquisendo forze e abilità straordinare, che utilizzerà nell'unico modo il cui ogni adolescente le utilizzerebbe, ossia essere più fico a scuola.
Diventerà addirittura capitano di Lacrosse, mica noccioline.
Se poi mi venite a chiedere cosa sia il/la/lo/li Lacrosse questo proprio non saprei dirvelo, però nel telefilm fa fico e facciamo tutti finta di capire quello che succede, anche se non è così; tanto il più del tempo è negli spogliatoi o nelle docce, quindi no problemo. 
Se poi volete fare i pìgnoli, io vi ci metto anche il link di Wikipedia, se proprio volete informarvi, ma nel migliore dei casi non ci capirete un tubo, quindi fate come faccio io quando seguo un qualsiasi sport, ovvero: Esultate quando esultano gli altri e scoraggiatevi quando gli altri imprecano.

La reale ed esatta reazione.

E fino a qui, tutto a posto, però - e ci piacciono i però, ve lo ricordate? - il primo lupo mannaro che lo avvicina non è quello che lo ha morso e non è neanche quello che ha ucciso la ragazza nel bosco. Inoltre, la tipa-nuova-della-scuola-che-si-fa-subito-amici-e-fa-innamorare-il-protagonista-ma-al-contrario-di-Bella-Swan-sa-parlare-e-ridere è la figlia di cacciatori di lupi mannari. Non quelli amatoriali, ma di quelli che lo fanno da secoli e sono professionisti seri.
Pensare che non siamo neanche alla prima puntata e già questi stanno in mezzo alla...ehm, nei guai! Infatti, in tutto il telefilm e in entrambe le stagioni ci sono più psicopatici di quanti se ne possano immaginare ed è sempre bene ricordate che se sentite rumore di zoccoli è un cavallo non una zebra. 

Duh!

In pratica, l'ovvio è dietro l'angolo ma ben nascosto. L'importante e il difficile sta nel non farsi distrarre.
La trama s'infittisce e complica passo dopo passo, tanto che arrivati alla seconda stagione invece che essere risolta peggiora ancora di più.
E quando le cose si fanno complicata a noi ci piacciono particolarmente, se poi ci vogliamo mettere di mezzo il mistero di un uomo-lucentola che uccide a random qualsiasi cosa si trovi davanti, la cosa si fa senz'altro interessante.
Però non voglio anticiparvi niente di succoso. Anzi cambiamo il discorso e facciamo i professionali. 
Ma, vogliamo parlare dei protagonisti? Ma, soprattutto, volete vederle due gif interessanti dei protagonisti? E al diavolo la professionalità.

State tranquilli che sono tutti maggiorenni 
e a guardare non si fa peccato.

Scott McCall, interpretato da Tyler Posey, dovrebbe essere il protagonista della storia. Nella prima stagione è ancora tutto intento a conoscere la vera provenienza dei nuovi poteri e il modo di controllarli, mentre nella seconda stagione, oltre ad un'imponente cotonatura del capello, sarà sempre più certo di ciò che è e di ciò che vuole. Ha gli occhi da cucciolotto abbandonato già prima di diventare un licantropo e oltre a "combattere il male" non fa altro che pensare alla sua relazione con la cacciatrice Allison. Un coccolo, in definitiva.

A me, ricorda Jacob di Twilight, quindi è un no.

Allison Argent, interpretata da Crystal Reed, è la ragazza di cui Scott s'infatua e con cui vuole fare tanti lupacchiotti, solo che questa proviene da una stirpe di cacciatori di licantropi quindi potrebbero esserci alcuni problemi nel raggiungere lo scopo. Nella prima stagione è tutta miele e lacrimoni, nella seconda si trasforma intraprendendo una veloce evoluzione verso la violenza e il complotto.
Se c'è una cosa che odio della coppia Allison/Scott è che in realtà non si impegnano per niente per nascondere la loro relazione e, soprattutto, che si lasciano dei messaggini segreti sul vetro del finestrino della macchina. Mi danno fastidio quelle alitate e non so il perchè, boh.

La sua contentezza quando pensa agli addominali di Scott.

Derek Hale, interpretato da Tyler Hoechlin, è il vero motivo per cui ho iniziato a vedere questo telefilm. Ma l'avete visto? Alto, moro e con gli occhi azzurri; e già basterebbe, se poi ci mettiamo che è licantropo dalla nascita e ha una propensione per il dramma e le situazioni imbarazzanti, secondo me è l'essere perfetto. Certo, ha un pò i denti a castoro, ma nessuno gli guarda la faccia per più di 2 secondi quindi stiamo parlando di dettagli inutili. 

Per questa gif sarebbe utile un contesto ma io non ve lo do. 
Enjoy.

Ah, sì a livello di trama, nella prima serie cerca di vendicare la morte della sorella (la morta di cui parlavo all'inizio del post) per cui incolpa gli Argent. Nella seconda stagione è tutto preso dal farsi il suo banco personale di lupi e provare ad essere fico. Se c'è una cosa che mi piace del suo personaggio è che risulti simpatico anche quando non vuole esserlo e la sua incapacità di essere un vero "cattivone super acuto" è apprezzabile; in più, la sua relazione di odio/amicizia con Stiles fa troppo ridere. 

 Complimenti alla lupa che t'ha partorito.

"Stiles" Stilinski, interpretato da Dylan O'Brien, oltre ad essere l'unico sempre vestito è anche il migliore personaggio di tutta la serie. Se non ci fosse lui non ci sarebbe veramente motivo di guardarla. Per dirla alla Boris, lui è la linea comica del telefilm e quello che fa più ridere è che sia l'unico di cui non si sa il vero nome, perchè per un motivo non bene identificato il suo vero nome è troppo complicato da pronunciare e sia lui che amici o professori lo chiamano Stiles. Eh, vabbè. 
E' il migliore amico di Scott e, per fortuna di quest'ultimo, è molto più intelligente e sveglio della norma, anche se non socialmente integrato come gli altri, forse perchè non comprende bene quando zittirsi. 


Lydia Martin, interpretata da Holland Roden, è la ragazza di cui Stiles è innamorato ma da cui viene ignorato costantemente. Nella prima serie è la fidanzata di Jackson, capitano della squadra di Lacrosse, e non ha un ruolo di rilievo se non quello di essere facilmente odiata per il suo atteggiamento da principessa che, in realtà, nasconde un'intelligenza fuori dal normale. Fa la svampita per essere popolare, in sostanza. Nella seconda serie, invece, il suo contributo sarà basilare per l'evolversi delle vicende. Eppure a me resterà sempre antipatica, non ci posso fare niente. 


Jackson Whittemore, interpretato da Colton Haynes, è il Volchok della situazione, ovvero il caca-cazzo della serie che non cresce, non crepa e come l'erba cattiva non fa che peggiorare (e scusate il francesismo). Nella prima stagione è il fidanzato di Lydia, popolare e paraculo come lei, va in paranoia quando Scott diventa il Co-Capitano della squadra di Lacrosse. Quando scopre la verità su tutto decide di voler diventare anche lui un licantropo e nella seconda stagione lotterà con le ripercussioni di questa scelta. Come ogni rompiballe che si rispetti è quello con gli addominali migliori e sempre pronto a farceli vedere, buon per noi.

Nessuno ama Jackson più di sè stesso.

E questi sono i personaggi principali, ma anche quelli di contorno non sono da meno. 
Tra i miei preferiti c'è il coach della squadra di Lacrosse di cui non ricordo il nome. Adoro il suo modo di parlare, anche se non riesco a capire se il suo è un accento ho un problema di pronuncia, comunque secondo me il suo personaggio è  la cosa migliore che possa succedere in tutta una scena. Assolutamente insensato, sia in quello che dice che in quello che fa, vorrei averne uno in versione mini da mettere sul comodino. 

Mi sembra di guardarmi allo specchio.

Anche Isaac Lahey, che vedremo solo nella seconda stagione, mi affiscina molto sia per la storia complicata che ha alle spalle sia per l'evoluzione che raggiunge una volta trasformato in licantropo. In più, mi ricorda Hayden Christensen e...insomma, niente, un punto per lui.
(Ricerche postume mi portano a scoprire che la mia attrazione verso questo esemplare è dovuta dal fatto che avevo sniffato la sua nazione d'origine, l'Inghilterra. Altro che fiuto da lupo.)

Che occhi grandi che hai, è per vederci meglio?

E se c'è una cosa certa che ho capito su me stessa guardando questo telefilm è che sono veramente invecchiata perchè di tutti i fighaccioni che si vedono nel telefilm, a me, quello che mi fa più sangue è il papà di Allison. Il Signor Chris Argent. Ci andrei anche a cena con uno come lui, che charme che ha.
All'inizio sembra essere un tipo amichevole, col tempo penseremo che sia un freddo calcolatore, per poi realizzare che altro non è che un padre preoccupato per la figlia e, lo ammetto, il più sano di mente nel mazzo di psicopatici che è la sua famiglia, restando comunque uno psicopatico.

Well, come on in anyway, you sexy thing.

Ci sarebbe altro da dire molto altro perchè la trama merita davvero e ci sarebbero altri personaggi da presentarvi, ma la cosa sarebbe ben lunga quindi concluderei.
Giacchè la serie è totalmente prodotta da MTV la soundtrack è il meglio che ci potremmo aspettare, è molto interessante e sensato il fatto di non enfatizzare il fattore "gay", bensì di trattarlo con nonchalance e senza farne alcun dramma o canzone a riguardo (vedi le mille puntate e canzoni di Glee) com'è giusto che sia. Infine, adoro che i personaggi ogni tanto si vedono studiare o preoccuparsi di andarci a scuola. 
Chissà quando esce la terza stagione.

Anche con la magliettina aderente. A me, mi piace. 

6 pervertiti su 10 lo vedrebbero e consiglierebbero, io sono una di quelli. 
Il sei è intenzionalmente derivato dal conteggio degli addominali che ogni personaggio maschile ha in dotazione. Mica si dice six-packs per niente, beh.

Scusate tanto il post "allupato".

giovedì 17 gennaio 2013

Silver Linings Playbook - Non tutti qui ma sparsi per il mondo.

Quante cavolo di nominations ha preso questo film? 
Miglior film, migliore sceneggiatura non originale, migliore regia a David O. Russell
Miglior attore protagonista a Bradley Cooper e Miglior attrice protagonista a Jennifer Lawrence;
Miglior attore non protagonista a Robert De Niro e Miglior attrice non protagonista a Jacki Weaver;
e altre ancora negli Oscar, Golden Globe, BAFTA, Satellite Awards, chi più ne ha più ne metta.

Sto parlando di: 
Silver Linings Playbook

Dopo aver riscosso un enorme successo critico e accademico, non potevo non vedere questo film, se non altro per capire se fosse un grande complotto per non far vincere niente neanche quest'anno lo sfortunato Leonardo di Caprio o davvero una pellicola meritevole.
Beh, dopo averlo visto posso dirvi senza esitazione che le nominations attribuitegli sono un tantino esagerate, ciò non di meno il film resta realmente originale, soprattutto se si prende in considerazione il fatto che sia una commedia lievemente drammatica e singolarmente romantica. 
Ecco, mi spiace affermarlo ma, probabilmente, neanche quest'anno Leo avrà sempre la mia ammirazione ma non la statuetta.
Non sto gufando, è semplicemente un pronostico basato su ciò che è già successo molte volte in passato. Che poi, perchè? E dategliela una statuetta, di qualsiasi tipo. Io a Leo gli voglio bene e non capisco questo accanimento nei suoi confronti...continua a provarci Leo.

Non vi fa tenerezza?

Ok, come al solito sono andata fuori tema. Dicevo? Il film.
Sì, insomma è una buona commedia romantica e non il solito polentone che ci viene propinato annualmente e, per me, tanto basta a reputarlo un bel film, senza utilizzare alcun cliché o enfatizzare la parte romantica prende dei personaggi e li fa interagire e crescere in un atmosfera realistica.

La storia è quella di Pat, un insegnante interpretato da Bradley Cooper, che dopo aver scoperto il tradimento della moglie con un altro uomo, e averlo quasi ucciso di botte, viene portato in un istituto psichiatrico in cui riconosce di essere affetto da un disturbo bipolare.
Una volta uscito dall'istituto è costretto a tornare a vivere con i suoi genitori, rispettivamente interpretati da Rober De Niro e Jacki Weaver e quello che noi vedremo è il percorso di recupero di quest'uomo, che ha perso tutto nella vita. O almeno questo è quello che ci vuole far credere nei primi 5 minuti del film.
Infatti, nonostante i buoni propositi di riprendersi indietro la sua vecchia vita, quello che Pat vuole realmente non è tanto guarire quanto riconquistare la moglie, che di lui non vuole più saperne niente.



Nel tentativo di riavvicinarsi alla moglie, Pat incontra Tiffany, una vedova con qualche problema mentale interpretata da Jennifer Lawrence, e tra i due si instaura un immediato feeling di odio/amore.


Le loro vite sono così simili e disastrate che la loro collisione non può far altro che aiutarli se solo si convincessero a collaborare; così Tiffany si offre di aiutarlo nella riconquista della moglie ma solo se lui l'aiuterà a partecipare ad una gara di ballo. Lui accetterà e, anche se con qualche riserva, i due cominceranno a crescere e migliorare insieme.

Non so se detto così il film suoni giusto, perchè in realtà in mezzo a tutto il caos s'inserisce anche la vicenda del padre di Pat, superstizioso fino all'osso, rimasto senza lavoro e pensione, cercherà di riavvicinarsi al figlio e guadagnare qualche soldo con la sua passione per il football e le scommesse.

Ecco, un pò meno di così. 
Un bel pò meno ma questa gif è troppo bella per ignorarla. 

Se potete, non guardate il trailer, è altamente fuorviante. Devo ammettere che la prima volta che l'ho visto non c'ho capito proprio niente della trama, anzi  quel poco d'idea che avevo messo insieme andava proprio dalla parte sbagliata. Semmai, potreste leggervi il libro da cui è tratto, giacchè mi dicono essere molto fedele nei toni e nelle atmosfere, oppure guardatevi direttamente il film visto che è una buona trasposizione. 

Fate come vi pare. 

Comunque, alla fine della fiera ,capite dov'è il problema nel classificare questo film? Il tema trattato non è dei più leggeri; invece che uscire fuori come una commedia nera questa pellicola è davvero una commedia romantica ed è divertente perchè realistica nei dialoghi e interazione tra i vari personaggi.
Certo, la bravura di tutti attori ha aiutato molto e sono rimasta veramente stupita dalla perfetta recitazione di Bradley Cooper. Ovvero, per un momento non sono neanche riuscita a ricollegarlo ai suoi precedenti film, come anche c'è stato un grande sforzo da parte di Robert De Niro di non fare sempre le solite faccette ma provare a tornare a recitare davvero.

Ben fatto.

Jennifer Lawrence d'altronde si rivela sempre una grande attrice e ciò mi stupisce sempre molto, soprattutto perchè la ragazza oltre ad essere orrendamente giovane per il talento che ha, è anche una bellissima persona. L'avete mai vista una sua intervista? Beh, dovreste vedervela perchè se è di buon umore la ragazza sta fuori come un balcone, senza peli sulla lingua e totalmente senza un filo logico. Io, l'adoro. Finalmente una persona normale che non si nasconde dietro un dito e non fa finta di essere un'attrice profonda e sostenuta.

 Qui si sta trattenendo.

Ad ogni modo, il film potrebbe risultare un pochino lento tuttavia ribadisco ancora una volta che trovare finalmente una commedia in cui si riesce a ridere senza cadere nel ridicolo è praticamente una rarità.
Davvero pochi attori e pochi film possono permettersi di oscillare simultaneamente tra scene di dramma e quelle di commedia con la stessa naturalezza che ritroviamo in questo film.

Personalmente la mia scena preferita è quella in cui Pat, dopo aver finito di leggere un libro di Hemingway resta così deluso dal finale che lo lancia fuori dalla finestra e va addirittura a svegliare i genitori per esprimere tutto il suo disappunto. Esilarante.

Non ditelo a Hemingway però, eh.

Voto? Scommetto 8 su 10 che questo film vi piacerà.

mercoledì 16 gennaio 2013

The Perks of Being a Wallflower - Noi siamo infinito, cioè meglio di niente, no?!

Ed era il momento di tornare tristi, tanto che dal mazzo sono andata a scegliere il film col titolo più allettante e gioviale, ovvero: The Perks of Being a Wallflower.

Tale gioiello, 
in forma cartacea in italiano va sotto il nome "Ragazzo da parete", 
mentre come film prende il titolo di "Noi siamo infinito". 

E ancora una volta faccio i miei più vivi complimenti ai traduttori. Però, dopotutto, questa volta il compito non era semplice quindi non infierirò su di loro più di tanto, dirò soltanto che, ancora una volta, il film me lo sono veduto (visto e goduto) in inglese e tanti auguri a tutti.

Rien de rien.

Non ho letto il libro e ritengo questa una mia grande mancanza perchè probabilmente me lo sarei gustato per bene ma, ora, postuma della visione non avrei più la stessa emozione quindi...ciccia!  
Voi se potete leggetevelo, perchè il film sembra troppo corto per riassumere tutte le vicende narrate.

La storia si sviluppa nei primi anni '90 e io ho impiegato un pochino per capirlo, grande spia di ciò è stata la colonna sonora stranamente retrò e il fatto che utilizzassero delle cassette per farsi dei mix super-romantici. La colonna sonora è quella tipicamente cult dei film indie, con artisti come The Smiths o i Sonic Youth, e soprattutto David Bowie con la sua Heroes è il grande protagonista. Che poi loro, i protagonisti del film, non riescano a ritrovare e riconoscere la canzone se non nel finale lo prendo quasi come un'insulto personale. 
Ah, l'ignoranza giovanile! Ah, le cassette stereo!  Ah, che nostalgia vedere quei registratori! 

Specialmente i gusti musicali.

Comunque, questo non è il punto, il punto è che qui si parla di adolescenza negli anni '90...vi suona famigliare? No, perchè a me è venuto immediato il paragone con My So-Called Life e anche se non c'entra niente ci sta. Adolescenti problematici e company sono tutti qua anche se più problematici e meno company.

 Al massimo aggiungeteci un amore non corrisposto con fico delle scuola 
ed ecco My So-Called Life riassunto in una frase.

Il protagonista è Charlie, interpretato da Logan Lerman, un dolce e mite ragazzo che deve affrontare il suo primo anno di scuola superiore. Amante della letteratura e della scrittura, sogna di diventare uno scrittore ed è forse per questo motivo che decide di scrivere una lunga lettera delle sue avventure ad un anonimo amico, sconosciuto. Dapprima solitario, riuscirà a farsi forza e diventare amico dei due fratelli, tutti e due all'ultimo anno delle superiori: 
Patrick, interpretato da Ezra Miller, giovanotto totalmente fuori dalle righe, gay ed eccentrico. Lo accetta quasi subito e lo fa entrare subito nelle sue amicizie. E' inutile dire che è il mio personaggio preferito, non solo perchè ha delle punte d'eccentricità fa-vo-lo-se, ma anche perchè non resta solo una "macchietta", anzi riesce ad evolvere e crescere anche lui nella durata del film. Inoltre, è troppo sexy nei panni diel Dottor Frank-N-Furter...

 Devo ammetterlo, l'uomo in paillettes è un-altro-passo.

E Sam, interpretata da Emma Watson, la sorellastra di Patrick che cercherà di incoraggiare il protagonista ad aprirsi al mondo e, in questo modo, lo farà irrimediabilmente innamorare di lei. Nonostante, Emma Watson sia una grande attrice, ho trovato leggermente irritante il suo accento o, forse, è per colpa del personaggio che non mi ha preso molto. Non saprei. 


Vorrei sottolineare che il film non è totalmente idiota, voglio dire alla fine si parla di droga, sesso, suicidio e omosessualità; solo che, i dialoghi restano molto lenti e poco delineati in un ambiente scolastico, come l'high school americana, sempre troppo suddivisa e poco realistica in una storia che vuole essere realistica, complicata e problematica come quella che affronta Charlie.


La trama è ben strutturata, anche se tutti gli intrecci e le tragedie attraversate dal protagonista si riescono a realizzare pienamente solo nel finale che, a parer mio, è stato preso troppo di corsa.
Ecco, non fraintendetemi, è un bel film davvero solo che non mi convince del tutto, sicuramente leggere il libro sarebbe molto meglio, dato che molti ragionamenti e frasi sono interessanti e piene di significato.
La migliore frase per me è: "We accept the love we think we deserve.” 

Direi, in definitiva, che è un buon film per teenager che si sentono respinti dal mondo (tutti?) e dagli altri. 
Un buon film (e libro) per chi ha voglia di conoscere grandi classici della musica e della letteratura (il professore di Charlie gliene consiglierà parecchi nel corso della pellicola) come Il buio oltre la siepe di Harper Lee, Di qua dal Paradiso di F. Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald, Il giovane Holden di J. D. Salinger, Amleto di William Shakespeare, e altri che vi consiglio di approfondire anch'io.
E' un bel film per chi ricorda bene com'è stato esserlo teenager, tanto che in molti momenti ho seriamente pensato che quel film parlasse di me, come anche è interessante rendendosi poi conto che ognuno ha i suoi problemi nella vita che cerca di combattere e nascondere, non solo noi.

Momenti di tristezza a palate.

Voto? 6 e mezzo su 10, e non credo lo rivedrò ancora. 
Forse.

domenica 6 gennaio 2013

Un semplicemente complicato quesito.


La mia personalissima incapacità di relazionarmi con il prossimo, 
nel curriculum, 
va messa sotto hobby o esperienza professionale?


giovedì 3 gennaio 2013

La ragazza che saltava nel tempo. Immaginate la rincorsa.

E siccome volevo iniziare quest' anno con i migliori propositi, ho deciso di fare la recensione - se di recensione di può parlare - di un film che mi è proprio piaciuto tanto:



per gli amici inglesi The Girl Who Leapt Through Time
e per gli amici giapponesi pìgnoli e poliglotti Toki wo kakeru shōjo.
Voglio vedere chi si lamenta moh.

Ad esser precisi non si fa mai peccato, pertanto è meglio precisare che non si tratta di film bensì di anime. Proprio per questa ragione ci sono anche partita un po' prevenuta, giacchè la precedente visione di tale Paprika - non il film di Tinto Brass eh! Che state pensando?! Parlo di un altro anime tanto decantato dagli appassionati del genere e che molti collegano a Inception. Io lo collego a una psicosi collettiva. - mi aveva alquanto alterato e demoralizzato sulle sorti delle sinapsi giapponesi e mondiali. 
Nonostante ciò ho voluto dare un'altra chance al Giappone e varare sul genere "viaggio temporale", il quale a meno che la trama non sia una vera schifezza non delude mai. In effetti non sbagliavo.

Ecco cosa si meritano i fans di Paprika 
che per poco m'hanno fatto perdere questa chicca.

L'anime esce nel 2006, quindi sono in ritardo sulla visione (come al solito!) e c'è anche da dire che questo è una sottospecie di spinoff di un altro romanzo con protagonista la zia della nostra attuale eroina.
Fatto sta che se anche ve lo vedete senza sapere nulla di tutto ciò non vi cambia niente, ve lo assicuro. Quindi, andiamo avanti perchè, in pratica, se siete dei geek come me cresciuti con manga, cartoni e anime giapponesi non potete non innamorarvi di questo piccolo film che in soli 98 minuti riesce a riassumere e ricordare un'intera serie animata.  
E' stato proprio come tornare alla mia adolescenza; sentendomi curiosa, felice e frustrata durante tutta la storia. I personaggi si evolvono, la trama si intreccia e i sentimenti cambiano, malgrado si tratti sempre delle stesse 3 o 4 giornate ripetute in cui, la protagonista, modificando dei dettagli ne cambierà lo sviluppo.

Oh meo Deo, io adoro questo anime!

Come tipico dei "cartoni giapponesi" la protagonista è il personaggio principale ma non il più sveglio o il più amabile della pellicola. Tale Makoto, studentessa poco brillante delle superiori, non è altro che un maschiaccio che vuole solo a divertirsi senza pensare seriamente al proprio futuro.
Ha per amici 2 ragazzi: il precisino, intelligente, alto, moro e fisicamente prestante Kosuke e lo scapestrato e fisicamente-troppo-attraente-per-essere-un-giapponese-se-poi-contiamo-che-ha-anche-i-capelli-rossi Chiaki.
Che poi quando vedo un tizio rossiccio questo, per forza di cose, mi ricorda il mentecatto dei mentecatti Hanamichi Sakuragi, è un problema mia. Non ci posso fare niente. Ho una tara mentale. 

Eh sì, lo so, non c'entra niente!

Tornando a noi, vi capisco pienamente se già uno qui sente puzza di trama trita e ritrita, invece no. Fidatevi. Prendete forza e continuate a guardarlo. 
Perchè un giorno, il giorno più sfortunato della vita della nostra Makoto, questa casualmente inciampa nel laboratorio di scienze e ha una strana visione in cui il mondo si ferma. 

Esperienza difficile da descrivere, 
seppur bella da vedere.

Non rendendosi conto di aver appena attraversato dei tunnel temporali si interroga su che cosa sia successo almeno finchè, la sempre di corsa Makoto, tornando a casa non riesce a frenare la sua bicicletta che si dirige dritta dritta contro un treno in corsa.

Momento Suspense.

Dopotutto era il suo giorno sfortunato, no?! NO, perchè proprio in quel momento riesce a tornare indietro di pochi momenti e salvarsi. Che culo, sciapissima Makoto!

Non si sa come, questa comprende quasi subito che con un'adeguata rincorsa e un bel salto può riuscire a tornare indietro nel tempo e luogo della sua vita a piacimento.
Personalmente più che saltare tutto il film io mi sarei accasciata dopo i primi 3 salti, gazzella morta che non sono altro, invece l'atletica protagonista non farà che divertirsi e tentare di sistemare la peggiore giornata della sua vita, solo che - come ci insegna the butterfly effect - cambi una cosa e ne peggiorano altre 100. Se poi ci si mette di mezzo una non proprio ben accetta confessione amorosa da parte di uno dei suoi amici e una parallela storia amorosa da parte di altra ragazza la comicità è assicurata.
Comicità stroncata dal dramma che arriva con un effetto valanga. Qualsiasi fattore Makoto modifichi inizia a creare effetti sempre peggiori ed è soltanto in quel momento che la nostra sveltona si interroga di nuovo sul perchè del suo potere ricordandosi nello specifico di quel giorno in cui era caduta nel laboratorio di scienze. Il giorno in cui tutto era iniziato. Perchè in quel laboratorio non c'era solo lei, c'era qualcun altro...ma chi?
Aiutata dai consigli della zia, restauratrice che sembra saperne molto sul viaggio temporale, e una buona dose di impegno fisico e mentale - insomma, la ragazza continua a saltare ma questa volta accende anche il cervello - cercherà in tutti in modi di scoprire chi era quella figura misteriosa. Senza sospettare minimamente che quando ciò accadrà non ci potranno che essere lacrime.

Eccovi fedelmente rappresentatii miei sentimenti nelle scene finali.
Un'immagine vale più di mille parole. 

I disegni sono fatti in modo eccezionale al pari del finale che vi lascerà con l'amaro in bocca.

Sicuramente riuscirete a trovarlo in inglese, se volete eccovi il link dell'intero anime visibile su youtube. 
In italiano non ve lo devo mica venire a dire io che non ce n'è traccia, vero?! 
Tuttavia vi consiglio, a chi ne ha voglia, la visione in giapponese con i sottotitoli inglesi, facile da seguire e non disturba affatto. Le strane e acute vocine giapponesi una volta che ci fai l'orecchio, non dico che diventino piacevoli, ma rimangono ascoltabili, il lessico è semplicistico e il parlato non è veloce, quindi avete tutto il tempo di leggere, guardare e immedesimarvi nella storia.

Pretendo che facciano un seguito, dannazione!

Votazione: 8e mezzo su 10. 
Se non la vedete siete sei veri BAKKA!